Siamo prima di tutto dei cristiani. Gente che ha ricevuto il battesimo e si ritrova a condividere la stessa fede nel Signore Gesù, morto e risorto per noi e per tutti.
Come i cristiani della prima ora, anche noi sentiamo forte la necessità di vivere insieme e in comunione la nostra fede. Per questo la Chiesa, da sempre, ha tenuto conto di questo desiderio quasi innato dei cristiani e ha stabilito le parrocchie che, addirittura, «rappresentano in certo modo la Chiesa visibile stabilita su tutta la terra» (SC 42).
Noi siamo figli di questo desiderio di comunione! E oggi ancora di più, perché il nostro vescovo ci ha indicato un orizzonte ampio di comunione: non solo all’interno della singola parrocchia, ma anche tra le due parrocchie di Santo Stefano e di Santa Croce che, infatti, da qualche anno a questa parte, sono affidate ad un unico parroco.
Questa comunione, però, per essere ben vissuta, chiede di essere strutturata, così come è strutturato il corpo umano: un unico corpo, composto da tanti organi, tutti diversi tra loro che, però, con le loro funzioni specifiche, collaborano insieme, affinché il corpo sia vivo e unificato.
Così anche noi: siamo tanti, ognuno con il proprio compito specifico, ma tutti ci impegniamo perché il nostro servizio serva a tutti gli altri e serva a fare comunione.